Giovedì 15 giugno 2023 è stata proiettata al Biografilm di Bologna l'anteprima de L'inganno, documentario di Sebastiano Luca Insinga, prodotto da Jump Cut, casa cinematografica indipendente italiana.

Il film racconta l'incontro e il rapporto tra Manolo, ex matador di tori e Mario, un giovane torero che aspira alla gloria. Il titolo della pellicola !L'inganno! proviene dal termine in spagnolo 'engaño', che tradotto in italiano è 'mantello'. La redazione di Blasting News ha colto l'occasione per porgere alcune domande al regista Insinga.

Insinga racconta come è nato il titolo L'inganno

"L'inganno in spagnolo è anche il nome del mantello che usa il torero. Quindi il titolo del film nasce da questo", ha esordito così il regista Sebastiano Luca Insinga. "E' anche un insieme di cose che costruiamo e decidiamo di credere pur di dare un senso alla nostra vita e alla nostra esistenza", ha poi aggiunto.

"Il film è girato in bianco e nero, perché mi sembrava naturale. Io nasco dalla fotografia, scattavo in bianco e nero e trovandomi di fronte a questi paesaggi che si vedono nel film li ho visti così. Quindi, quando sono entrato in questa storia, l'ho vista in bianco e in nero e non ho avuto dubbi dall'inizio su come girare le scene", ha inoltre spiegato Insinga.

"Non so dare un altro significato. È una dimensione in cui mi sono trovato rappresentato", ha infine chiosato il regista siciliano classe 1984.

Le parole di Insinga sul rapporto tra Manolo e Mario

"Il film è costruito nella dicotomia di questi due personaggi, che ne diventano uno unico in qualche modo. Quindi si mischiano, si compenetrano e si specchiano" ha affermato Sebastiano Luca Insinga.

"L'allievo agisce e compie le azioni mentre il maestro parla del passato e lo guida", ha poi proseguito il regista. "Ci sono dei momenti di leggero scontro, ma la mia idea era quella di costruire attraverso due persone un unica persona", ha inoltre aggiunto Insinga. "Nel film Mario parla molto poco e Manolo parla molto. L'allievo però ascolta e mette in pratica", ha infine raccontato il regista.

Chi è Sebastiano Luca Insinga, regista de L'inganno

Sebastiano Luca Insinga è nato a Catania il 15 novembre 1984. Si è trasferito a Brescia con la famiglia all'età di 14 anni e poi a Reykjavik, a San Paolo, in Brasile e infine a Milano. Nel 2008, durante gli studi in lettere, ha cominciato la sua attività di regista e fotografo, sperimentando il video come mezzo espressivo e ideale. Nel 2010 ha realizzato i suoi primi lavori, tra cui De rerum natura e A summer's day. Nel 2011 è stato selezionato al Berlinale Talent Campus, dove produce Hands, dirigendo Cristiana Capotondi e Francesco Colella.

Nel 2015 ha creato il suo primo documentario, Complimenti per la festa, seguito dal tour Catartica 944/014 dei Marlene Kuntz, ricostruendo tutti i 25 anni di carriera della band. Ora vive a Trento, dove sta concludendo i suoi studi in lettere.